Colori
Gli ossidi, i carbonati, i sali metallici, hanno un ruolo molto importante nel determinare la qualità estetica di un oggetto a seconda del tipo di cottura a cui vengono sottoposti.
I coloranti possono essere usati da soli o in combinazione tra di loro, per poter ottenere differenti tonalità e colorazioni, a seconda del tipo di atmosfera (ossidante o riducente).
Selenio, cadmio, antimonio, cromo, ferro, manganese, stagno, zinco, possono risultare rossi, gialli, verdi, aranci, bruni in ossidazione.
Nitrato d’argento e cloruro stannico, in riduzione esaltano i colori con effetti di riflessi sulla superficie degli smalti.
Il solfato, il carbonato, l’ossido di rame a fuoco riducente consentono una gamma bellissima di rossi: dal rosso rubino al rosso sangue di bue -vanto della ceramica giapponese- fino a tonalità di oro metallico.
Gli ossidi, i carbonati, i solfati metallici possono essere applicati sulla superficie degli smalti o far parte della composizione degli smalti stessi.
Con il 2% di nitrato d’argento, mischiato ad uno smalto o vetrina, si ottiene sull’oggetto una dominante di riflessi dorati, caratteristica delle maioliche derutesi del XV e XVI secolo. Mentre il rosso rubino, ottenuto dal solfato od ossido di rame cotto in un’atmosfera riducente, era la caratteristica delle maioliche riflessate di Gubbio, dove operava il vasaio Mastro Giorgio.
Anche il bismuto, o l’ossido di uranio mischiato allo smalto, consente di ottenere una superficie ricca di riflessi. Riflessi con effetti bellissimi si ottengono ina una soluzione di 10 g di nitrato d’argento sciolto in 50 cm cubici di cristallina, spruzzata sull’oggetto. La soluione deve essere usata entro le 24 ore.
Con il nitrato di bismuto, si ottengono lustri perlacei; con cloruro e nitrato d’argento, riflessi dorati; con il nitrato di cromo si hanno colori che vanno dal verde al giallo, con effetti di colore rosso.
Fonte: Nino Caruso Ceramica Raku 2^Ed