tecnique

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Tecnica

Improvvisazione, fantasia e conoscenze per realizzare la ceramica raku

Il procedimento per la creazione di un oggetto raku passa attraverso queste fasi:

1 – La modellazione della creta

La MODELLAZIONE di un pezzo può avvenire mediante diverse tecniche:

la modellazione a mano
la modellazione a colombino
la foggiatura al tornio
la foggiatura a lastra
il colaggio

2 – L’essiccamento

L’ESSICCAMENTO
Per evitare che il nostro pezzo subisca delle micro fratture durante l’essiccamento, con conseguente rottura durante la cottura, è bene far asciugare il pezzo molto lentamente e lontano da correnti d’aria: il modo migliore è coprire il pezzo con un foglio di plastica o di giornale, favorendo così un essiccazione più uniforme.

Per evitare che il alcune parti del pezzo asciughino prima di altre, è consigliabile capovolgere il pezzo (una volta raggiunta una certa consistenza) e farlo asciugare su una griglia (meglio se di legno) per permettere l’aerazione della base.

Se vogliamo ingobbiare il nostro pezzo dovremmo farlo quando questo a raggiunto la durezza cuoio, stando attenti a non usare un ingobbio troppo liquido per evitare deformazioni o peggio rotture.
L’ingobbio può essere dato a spruzzo, a pennello o ad immersione

3 – La biscottatura

Per biscottatura si intende la prima cottura di un pezzo, questa è una fase molto delicata perché un aumento troppo repentino della temperatura potrebbe causare la rottura del pezzo. Infatti l’essiccazione naturale non elimina completamente l’acqua contenuta nell’argilla ed è quindi necessario aumentare gradatamente il calore nel forno per permettere all’umidità contenuta ancora nel pezzo di evaporare.

I pezzi crudi, non smaltati, possono essere accatastati nel forno, mentre dopo la smaltatura i pezzi vanno distanziati per evitare che si attacchino, inoltre è bene custodire il biscotto al riparo dalla polvere ricoprendolo con un foglio di carta per evitare spiacevoli inconvenienti come strappature e distacco dello smalto.

La temperatura di cottura del biscotto varia tra gli 920° e i 1000°C a seconda della terra utilizzata ed, è sconsigliabile superare i 1000°C per evitare che il pezzo perda la sua porosità ed elasticità che danno resistenza agli sbalzi di temperatura.
Una volta posizionati i pezzi, ed acceso il forno, ci troviamo di fronte alla fase più critica della cottura, infatti, come già accennato in precedenza, è necessario far evaporare l’umidità residua in maniera graduale, aumentando la temperatura di circa 2°C al minuto, con numerose pause, fino a raggiungere la temperatura di 280°C circa. Questa prima fase richiede circa 2 ore e 30, dopodiché si può aumentare la temperatura fino a raggiungere i 900°C; raggiunta questa temperatura va tenuta per un tempo che varia dai 10 e i 20 min. (a seconda delle dimensioni del pezzo) per permettere al pezzo di cuocere.

A questo punto spegnere il forno, chiudere il camino e il foro per il bruciatore e lasciar raffreddare lentamente i pezzi; il raffreddamento deve avvenire in maniera molto lenta e graduale per evitare che lo shock termico possa causare micro fratture compromettendo il risultato della cottura raku vera e propria.

4 – La riduzione

 

La riduzione è il momento della lavorazione più emozionante e spettacolare, dove il caso, accompagnato dalla nostra conoscenza ed esperienza, ci permetterà di ottenere pezzi dalla sorprendente bellezza con superfici ricche di sfumature, riflessi metallici ed iridescenze.

Il Raku moderno, così come lo conosciamo oggi, è diverso rispetto al raku inventato in Giappone più di 5 secoli fa, infatti i ceramisti giapponesi, al momento della fusione degli smalti, estraevano il pezzo dal forno e lo lasciano raffreddare all’aria o immergendolo in acqua.

 

Galleria Fotografica Azioni Raku

 

Per ulteriori approfondimenti consultate il corso raku on line di arteraku.it

Bibliografia